Il pianeta degli Alberi di Natale di Gianni Rodari

Dove sono i bambini che non hanno l’albero di Natale con la neve d’argento, i lumini e i frutti di cioccolata? presto, presto adunata, si va sul Pianeta degli alberi di natale, io so dove sta. Che strano, beato Pianeta… Qui è Natale ogni giorno. Ma guardatevi attorno: gli alberi della foresta, illuminati a festa, sono carichi di doni. Crescono sulle siepi i panettoni, i platani del viale sono platani di Natale. Perfino l’ortica, non punge mica, ma tiene su ogni foglia un campanello d’argento che si dondola al vento. In piazza c’e’ il mercato dei balocchi. Un mercato coi fiocchi, ad ogni banco lasceresti gli occhi. E non si paga niente, tutto gratis. Osservi, scegli, prendi e te ne vai. Anzi, anzi, il padrone Ti fa l’inchino e dice:”Grazie assai, torni ancora domani, per favore: per me sarà un onore…” Che belle le vetrine senza vetri! Senza vetri, s’intende, così ciascuno prende quello che più gli piace: e non si passa mica alla cassa, perché la cassa non c’è. Un bel Pianeta davvero Anche se qualcuno insiste A dire che non esiste… Ebbene, se non esiste, esisterà: che differenza fa?

Racconto di Natale di Gianni Rodari Il pianeta degli alberi di Natale

Racconto di Natale di Gianni Rodari Il pianeta degli alberi di Natale Marco, bambino terrestre, era andato a trovare Marcus, bambino spaziale. incontrarono alla stazione interplanetaria. Lì cominciava la città spaziale, che assomigliava alle città terrestri, con strade, case e piazze. Ai lati di un viale crescevano due lunghissime file di abeti. Sui loro rami brillavano stelle, lampadine e palloncini lucenti, rossi, gialli, blu. Erano alberi di Natale. Scusa – domandò Marco – ma che giorno è oggi? È Natale – rispose Marcus allegramente. Intanto si erano avvicinati a un deposito di cavalli a dondolo: Marcus ne scelse uno, con una sella a due posti e invitò Marco a montare in groppa. Questi sono i nostri «robot» e servono per i trasporti pubblici, come i taxi – spiegò Marcus. Il cavallo a dondolo partI senza scosse e senza rumore, scivolando come una barca sull’acqua. Centinaia e centinaia di alberi di Natale grandi e piccoli spuntavano dappertutto, persino sui tetti e nei vasetti da fiori che stavano sui balconi. A Marco venne un dubbio e chiese: – Marcus, ieri che giorno era? Natale – rispose Marcus senza esitare. E che giorno sarà domani? Natale, Marco, Natale: te l’ho già detto. Ma se Natale era ieri!… Ieri, oggi, domani, tutti i giorni. È Natale tutti i giorni, da noi